sabato, dicembre 10, 2005

Le donne non capiscono.

"Come vanno le cose?" domandai "Il popolo è cosciente, dico, è progressivo?"
"Il popolo lo è. Come vuoi che non lo sia".
"E le donne?"
"Anche le donne sono progressive. Non c'è proprio nulla da ridire".
"Ma ce l'hanno una coscienza politica?"
"Per dire il vero, non tutte. Anzi, si fa presto a contarle sulle dita. Per dire il vero, sono poche ad avercela. Ce n'era una qui... ma non si può dire come finirà"
"E perché, poi?"
"Ma..." disse Jegorka con fare dubitoso " Il marito è una bestia. Si chiama Vassilj Clopov. E' svelto con le mani. Per la minima sciocchezza le lascia andare sulla moglie. La picchia".
"E lei non fa nulla? Non protesta?"
"Caterina? No, Caterina non sta zitta. Dice: 'sei nel torto, Vassilj, battimi meno. Non sono più i tempi".
"Perché non va dal Soviet?"
"E che vuoi che faccia il Soviet? Ella ci andò, infatti. Le dissero che aveva fatto bene a cercare la loro assistenza. 'Il problema della donna' - dissero - 'è uno dei più importanti. Divorziati.' Ma ella non volle divorziare; diceva che voleva aspettare, perché il divorzio, com'è oggi, non le piaceva. Portò pazienza finché poté. Poi andò in città e comprò delle pillole. Ne prendeva una e l'altra la scioglieva nel tè del marito. Egli non smise di picchiarla. Cominciò a sciogliere due pillole nel tè e due le prese lei. Le botte continuarono. Alla fine inghiottì sei pillole di colpo, si mise a letto e non fu più capace di alzarsi. Fa pena. Era l'unica donna di questi paraggi che avesse una coscienza politica. Non si sa come finirà".
"E le altre donne?"
"Le altre sono peggio. Una andò in tribunale perché il marito l'aveva bastonata. Il marito venne condannato a pagare cinque rubli di multa. Ma adesso è la donna che piange e si dispera, perché non sa dove andare a prendere i cinque rubli. Un'altra ho ottenuto il divorzio. Suo marito è felice: si sa, d'inverno una bocca di meno da sfamare..."
"Male" - dissi io.
"Male" - confermò Jegorka. "Gli uomini da noi capiscono le cose: sanno il come e il perché, ma le donne sono troppo indietro".
"Male" - ripetei e guardai il mio interlocutore con più attenzione.
Il suo vestito era a brandelli. Dai foderi della stoffa spuntava una fodera ingiallita.

Da Michail Zoscenko, Novelle moscovite, Passigli editore 1922

5 commenti:

Anonimo ha detto...

http://spaces.msn.com/members/diuk79/

Anonimo ha detto...

Ciao Elena, è molto bello quello che scrivi e ti faccio i complimenti anche per gli altri post . . . non so se un italiano medio avrebbe la stessa proprietà di linguaggio !

E da quello che dici è davvero triste apprendere che un libro scritto nel 1922,su un argomento del genere, sia ancora attuale.

P.S. -> Metti qualche foto o preferisci restare nell'anomnimato?

Anonimo ha detto...

Sic!
So che la realta' in Russia e' dura, ma esempi del genere sono attuali anche in Italia, magari meno frequenti, ma ci sono.
Ciao Rago

Anonimo ha detto...

ciao, non riesco a visualizzare il tuo sito, mi viene fuori una pagina tutta bianca :((

Elena Ivanova ha detto...

Musicabella, il sito dovrebbe funzionare bene. Non so cosa dirti, mi spiace... Se usi explorer, comunque, buttalo e installa firefox.

Donne russe: non più aggiornato

Questo blog non è più aggiornato. Per sapere tutto sulle donne russe visitate il mio sito: www.ragazzerusse.org